I Sardi Nuragici
Dettagli:
Questo itinerario è perfetto per chi voglia scoprire tutti i segreti della civiltà nuragica andando a visitare le tre principali aree archeologiche costruite da questa antica popolazione.
Durata:
Mezza Giornata
Tour nello specifico:
Dal molo Brin ci muoveremo verso il Pozzo Sacro Sa Testa. Un’area archeologica conservata in ottimo stato che racconta della sfera legata alla ritualità dell’acqua. In una società preminentemente agro-pastorale l’acqua aveva un’importanza enorme non solo per la sopravvivenza della comunità ma anche grazie al suo giudizio (ritualità ordalica). Il pozzo sacro trae i principi architettonici dagli stessi nuraghe: volta a tholos, scalinate monumentali e grandi architravi. Come in altri casi simili anche Sa Testa era delimitato da betili (confini di una area sacra), cortile con scalinata, vestibolo e pozzo.
A pochi chilometri dall’area di Sa Testa non può mancare, in posizione strategica, un nuraghe: Riu Mulinu. Questo è situato in una posizione dominante su tutto il golfo di Olbia, localizzato sulla collina denominata Cabu Abbas (viene chiamato anche con questo nome). Questo termine fa chiaro riferimento a Roma Antica: ‘Caput Acquae’ era difatto il punto in cui una grande sorgente permetteva l’approvvigionamento idrico e quindi dove i romani costruirono l’acquedotto che portava acqua ad Olbia. Il nuraghe conserva ancora la monumentale cinta muraria e la gigantesca architrave. Alla sommità dall’area si individua il nuraghe centrale.
L’ultimo elemento che ci permette di capire la civiltà nuragica è legato alla sfera della ritualità funebre: La Tomba dei Giganti. Questa prende il nome di 'Su Monte ‘e S’Abe' e si trova a sud-ovest di Olbia. Per imponenza è considerata la più grande di tutta la Sardegna. Quest’area archeologica, a pianta di protome taurina, è formata dalla semicircolare esedra e una stele centinata che apre verso l’allée couverte di stampo dolmenico. Visitando la Tomba dei Giganti assaporeremo la ritualità che i sardi nuragici manifestavano collengandosi con la più ampia cultura sepolcrale mediterranea.